giovedì 15 dicembre 2016

Step 21 - I protagonisti dell'International Klein Blue

Yves Klein, creatore dell'IKB
Ogni oggetto ha la sua storia, e ogni storia ha i suoi protagonisti. Oggi analizziamo i personaggi che hanno fatto la storia dell'IKB.

Yves Klein, battezzato dalla critica artistica internazionale come "il pittore dell'immateriale", nacque nel 1928 a Nizza, Rue Verdi a casa dei suoi nonni materni. Fin da giovane mostrò un'acuta propensione all'arte e nel corso della sua breve ma intensa vita creò ben più di un migliaio di oggetti d'arte, che spaziano dalle opere pittoriche, alle installazioni fino alle sculture e la musica. Caratterizzato da una personalità eclettica e dedita all'estetismo ed all'essenzialità, ricercatore di nuove forme espressive fuori da ogni canone dell'epoca, e totalmente in controllo creativo creò alcune delle opere più esaltanti e significative della sua epoca, delineando le caratteristiche dell'arte contemporanea moderna e del modo contemporaneo di vedere e vivere l'arte. La sua produzione artistica viene attribuita alla corrente di metà novecento chiamata Nouveau Réalisme, di cui ne è uno dei massimi esponenti.
Il suo percorso inizia a Nizza per poi proseguire a Cagnes Sur Mer dove passò la sua giovinezza con la sorella della madre, lontano dai suoi genitori impegnati per lavoro altrove.
Si dedica al Judo appassionatamente di cui afferma di apprezzarne particolarmente la dimensione spirituale oltre che fisica e tra il 1947 e il 1948 si dedica alla musica realizzando la Symphonie Monochrome ed è proprio attraverso il suo percorso musicale che prende spunto per una futura raccolta di opere tra le sue più famose: i Monochromes.

"C'era una volta un flautista che un giorno si mise a suonare una nota unica, continua 
e ininterrotta. Dopo aver fatto così per vent'anni, sua moglie gli fece notare che gli
 altri flautisti producevano un'ampia gamma di suoni armoniosi e persino
 intere melodie, creando una certa varietà. Ma il flautista monotono 
replicò che non era colpa sua se egli aveva già trovato la 
nota che tutti gli altri stavano cercando"

Nel frattempo gira in Europa e visita alcune tra le città italiane più famose, continuando la sua preparazione nel Judo, fino al 1950 quando organizza la sua prima mostra di monocromi, trovando inizialmente qualche frizione con la critica artistica dell'epoca. Continua tuttavia il suo percorso e realizza a Parigi l'IKB in collaborazione con un colorificio circa nel 1957 (per approfondimenti ved. Step 14 sulla chimica), iniziando a farne largo uso e realizzando alcuni tra i suoi più famosi Monochromes. Nel 1958 organizza la mostra intitolata Le Vide organizzata alla Iris Clert Gallery, Parigi, in cui viene esposta la galleria totalmente vuota, spogliata di ogni cosa, totalmente essenziale.
Nel 1960 Klein è allo zenit della sua maturazione artistica e realizza opere straordinarie come la Large Blue Anthropometry (ANT 105) e la Grande Anthropophagie bleue: Hommage à Tennessee Williams (ANT 76) (ved. Step 18 sulle arti pittoriche) oltre a molte altre opere pittoriche e non come nel caso della Venus Bleue (ved. Step 16 sul Design). Sperimenta l'uso di nuovi materiali come l'impiego di spugne e l'utilizzo di nuovi colori. Registra inoltre il colore nuovo creato sotto il nome di IKB ossia International Klein Blue.
Il 1961 è un anno molto prolifico per l'artista che realizza le note Anthropométrie sans titre,una raccolta di opere singolari in cui Klein usa i corpi di modelle nude come pennelli che sulla tela dipingono forme dalle connotazioni umane ma pur sempre nascoste, come se la tela nascondesse i segreti di quei corpi, che smarriti in essa cercano di essere decifrati, capiti, in un certo senso liberati negli occhi di chi li osserva. Con lui nasce la Performance Art e trovano nuova vitalità la Body Art e il Body Painting (ved. Approfondimento sul Body Painting).
esempio di Anthropométrie sans titre
L'11 maggio 1962, al Festival del cinema di Cannes, Klein fu colpito da un infarto. Venne trasportato d'urgenza a Parigi dove pochi giorni dopo, il 15 maggio, ebbe un secondo infarto. Ne seguì un terzo, il 6 giugno 1962, che gli fu fatale. Qualche mese dopo, a Nizza, nacque suo figlio Yves.
Poco prima di morire Yves affermò nel suo diario:

"Ora voglio andare oltre l'arte, oltre la sensibilità, oltre la vita. 
Voglio entrare nel vuoto. La mia vita dovrebbe essere come la mia sinfonia del 1949, 
una nota continua, liberata dall' inizio alla fine, legata ed eterna al tempo stesso perché essa
 non ha né inizio né fine. Voglio morire e voglio che si dica di me: Ha vissuto perciò vive."

Ora posso dirlo: Yves Klein ce l'hai fatta!

Come secondo e terzo personaggio della storia dell'IKB vorrei menzionare i creatori del Blu oltremare moderno, tonalità da cui nasce questo colore. Essi sono Jean Baptiste Guimet e Christian Gmelin e sono già stati discussi seppur senza entrare nei dettagli allo Step 14 sulla chimica del colore.

Abbiamo inoltre Édouard Adam, proprietario del colorificio in Boulevard Quinet a Parigi dove venne creato il noto colore per la prima volta. Di fatto non ci sono molte informazioni su di lui se non le poche reperibili dai libri che parlano dell'IKB e Klein, è tuttavia un personaggio molto importante in quanto fu proprio lui di fatto a suggerire all'artista come realizzare il colore che stava cercando.

Infine, addentrandoci in tempi più moderni, citerei un artista in particolare che ha fatto uso di questo colore in una delle sue opere più importanti, ossia Derek Jarman, regista del film Blue di cui si è già parlato nello Step 07-Ciak si gira! L'IKB nel Cinema.

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